giovedì 16 ottobre 2014

"La congiura dello speziale", esordio di Mauro Santomauro



Titolo: La congiura dello speziale
Sottotitolo: Un grande thriller
Autore: Mauro Santomauro
Editore: Libro/mania gruppo DeAgostini
Pubblicazione: maggio 2014
Pagine: 261
Genere: thriller
Formato: e-book
IBSN9788898562428
 Costo:  3,99

E-book disponibile in formato Epub e Mobi su:
Amazon, Ibs, BookRepublic, Kobo, LaFeltrinelli,
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Oggi finalmente vi presento “La congiura dello speziale”, il romanzo d’esordio di Mauro Santomauro, un autore davvero poliedrico: nella sua vita è stato farmacista, chimico, distillatore, imprenditore, contadino; per passione e divertimento si è dedicato a numerosi sport, al jazz, alle immersioni e persino all’aviazione. La ricchezza esperienziale di un vissuto tanto stimolante emerge in una scrittura barocca, ironica, indisciplinata, in una storia che apre tante parentesi e tanti excursus, e lascia il lettore stupito, come di fronte a una cinquecentesca camera delle meraviglie, in cui si affastellano oggetti antichi e indecifrabili, frutto non solo di erudizione, ma anche di inesausta curiosità.
Da subito sono stata attratta dal titolo che poneva al centro la figura dello speziale, riportandomi indietro nel tempo e lontano nello spazio. Qualche anno fa, infatti, ho avuto modo di visitare il Museo della Scienza e della Tecnica di Monaco di Baviera e, fra tutte le attrazioni che mi hanno colpito, quella che meglio ricordo è stata la ricostruzione di un’antica farmacia con scomparti lignei e vasi dalle etichette dipinte, ciascuna indicante la propria “spezia”. Vi leggevo senso d’ordine ma anche mistero, il fascino di un’antica sapienza istintivamente associata alla capacità di cura, un po’ scienza, un po’ magia.
Ecco, in questo romanzo mi è sembrato di ritrovare la stessa atmosfera! 
Incipit
Venezia, Ponte di Rialto, 4 dicembre 1537
Lodovico scese lentamente i gradini del Ponte, un po’ inquieto al
pensiero che, proprio in quel punto, suo cugino Vincenzo Quadrio
fosse morto nel crollo del precedente viadotto in legno che univa le
due rive del Canal Grande.
Sembrava che un destino beffardo, o forse solo l’imprevidenza e
l’ignavia degli uomini, non volesse che il mercato di Rialto (punto
nevralgico degli affari, dei commerci e cuore politico di Venezia)
avesse il suo ponte…
L’infeltrita
"La congiura dello speziale" è un viaggio nel tempo, ma non solo. Dopo un incipit di sapore decisamente storico, irrompe il presente. La giornalista Fedora Milano è costretta a tornare a Venezia, sua città natale, benché ad essa associ ricordi dolorosi. Deve intervistare il proprietario di un’antica spezieria - “Alla Vecchia e Al Cedro Imperiale” – il quale ha deciso coraggiosamente di non spostare la sua attività sulla terraferma, ma di rispettare la tradizione, continuando a gestirla là dove è sempre stata. L’incontro è diverso da ciò che si aspettava. Di fronte a sé ha un giovane affascinante e maliardo, Niccolò Bellavitiis, e l’antica spezieria che custodisce è un Paese delle Meraviglie ricco di attrazioni, misterioso agli occhi di un profano, ma anche pericoloso.
In particolare, la giornalista viene attirata da un contenitore in peltro: la Theriaca. In essa, un medicamento che tutto cura: il motore della macchina narrativa! 
Su tutto il romanzo aleggia fortissimo il sentore dell’alchimia. Di una scienza che nasconde, che rivela solo a pochi. Lo speziale, occhi di ghiaccio, protagonista indiscusso del romanzo, è un uomo enigmatico. Disinvoltamente si muove fra i segreti delle piante, dei minerali, delle sostanze, della vita e della morte. Si interroga e ci interroga sulla funzione della scienza, in particolare della medicina. Rimette in discussione le categorie di "naturale" e "artificiale". Appare curioso e mai sazio di vita e di esperienze. Assomiglia (forse) all'autore del romanzo che in lui ha voluto far rivivere gran parte delle proprie passioni. 
Mentre la narrazione scorre si aprono numerose porte, piani temporali diversi; ritroviamo scampoli del passato della Serenissima, tessere della storia della medicina e della farmacopea. Un apparato di note guida il lettore nell’esplorazione di campi che per lui potrebbero essere impervi. Il gusto per l’antiquaria è sostanziato, nelle pagine finali, da una bibliografia che dichiara le fonti utilizzate. Storia e finzione si mescolano. Come pure scienza e magia. In un caleidoscopio che sorprende, ma non ci risparmia omicidi e macabre scoperte.
Il colpo di scena arriva al capitolo 34 - e non lo svelo! E non vi svelo il finale, aperto al punto giusto...
Il ritmo narrativo rallenta sotto il peso delle digressioni, ma non le ritengo superflue. Esse danno coerenza al protagonista - lo speziale - custode di tradizioni antiche, portatore di un’esperienza centenaria. Per lo stesso motivo, mi piace la scelta di uno stile barocco e di una scrittura che ricerca un lessico prezioso: rispecchiano l’oggetto della narrazione. L’ipotassi è spesso utilizzata in chiave ironica e l’ironia, di certo, non manca a Fedora Milano che se ne serve costantemente, risultando alla lunga un personaggio un po’ freddo, distaccato anche di fronte ad avvenimenti tragici e cruenti.
Fedora Milano è tuttavia un personaggio in evoluzione, che cresce e che si merita il finale riservatole. 

Perché mi è piaciuto
Mi sono messa in viaggio e mi è dispiaciuto arrivare alla fine.
L’atmosfera decadente della Serenissima, l’eleganza un po’ sfatta dell’Orient Express (ricordo di un viaggio romantico di Fedora), l’odore di cera d’api e trementina, il Cioccolatte, le salamandre (per capire di cosa parlo, leggete il romanzo!) la fantasmagoria dell’orologio botanico - meccanismo ingegnoso e inquietante che Bellavitiis mostra a Fedora - hanno rimpinguato ben bene la mia immaginazione, solleticando svariati punti deboli... non ultimo l’interesse per la Storia della Scienza, una disciplina spesso bistrattata nelle Facoltà cosiddette scientifiche, ma di fatto affascinante e utile.
A chi lo consiglio
Consiglio questo libro a chi ama leggere di misteri, atmosfere del passato e delitti. A chi non ha fretta. Lo consiglio a chi ama mescolare ingredienti, colori, profumi, erbe officinali, emozioni, storia e fantasia. A chi vuole riflettere sulla scienza, guardandola….da un altro punto di vista!


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